Si è detto in altri articoli più volte che il Ving Tsun è un sistema marziale il cui scopo è condizionare funzionalmente il praticante a sviluppare un abilità completa al combattimento.
Per fare ciò il sistema ci mette a disposizione degli strumenti poliedrici, numerosi ed intimamente collegati, per guidarci passo dopo passo a sviluppare l’abilità sopra precisata.
Uno strumento fra tutti, che caratterizza in modo particolare questa disciplina, è il “Chi Sao”.

Come sappiamo, questo strumento rappresenta un insieme di tutti quegli esercizi in cui si lavora con le “braccia attaccate” al nostro compagno di allenamento.
Non ci soffermeremo qui sulla funzione di questi esercizi, peraltro già trattata in altre sedi, la cui utilità è fondamentale ed inequivocabile (ovviamente se posti in essere seguendo una logica e didattica precisa e congrua con quanto le forme insegnano).

Se da un lato questo tipo di allenamento particolare rappresenta un tratto distintivo ed unico del Ving Tsun Kung fu, dall’altro lato esso potrebbe diventare una vera e propria trappola che, nel tempo, andrà ad ingabbiare il praticante in un meccanismo astratto tenendolo ben lontano dalla realtà.
All’inizio, per imparare, il praticante potrà utilizzare questo strumento importantissimo esercitandosi su di esso a lungo.
A titolo esemplificativo e non esaustivo, potremmo dire che il principiante dedicherà ad esso circa l’80% del proprio allenamento. Una volta fissate le basi e i fondamentali egli dovrà gradualmente “uscire” da questo esercizio privilegiando il lavoro a distanza fino a ritrovarsi a dedicare più tempo all’allenamento con le braccia staccate che a quello con il Chi Sao.

Il compito di tutti gli esercizi del Ving Tsun deve essere quello di mettere in condizione lo studente di arrivare ad esercitarsi fuori dal Chi Sao per divenire abili nello sparring libero.
Se, una volta fissate le basi e i fondamentali, ci si continuerà a fossilizzare troppo o solo nel Chi Sao si avrà una vera e propria “stagnazione” dell’apprendimento delle proprie abilità e capacità al combattimento, fenomeno quest’ultimo che avviene e avverrà sempre e solo a distanza.
Occorre dunque avere bene a mente che il Chi Sao è uno strumento di allenamento al pari di tutti gli altri (forme, colpitori, uomo di legno ecc) e come tale deve essere preso in considerazione.
A cura di Simone Pietrobono