Energia interna, vitalità, Forza muscolare

Molti mi chiedono cosa è l’energia interna e se viene allenata nella nostra scuola.

La risposta dipende da cosa si intende per “energia interna”.

Se essa viene concepita in termini di “vitalità” fisica o mentale, questa viene implementata indirettamente attraverso l’allenamento di tutti gli strumenti messi a disposizione dal sistema.

L’allenamento del Ving Tsun aumenta “l’energia vitale” ovvero il nostro stato di vitalità in termini di salute psico-fisica. Ma questo lo si può ottenere anche facendo sport o avendo una buona alimentazione e uno stile di vita sano.

Se si intende invece come una energia mistica che scorre all’interno del nostro corpo in grado di aumentare le capacità umane, no.

Ci sono molti che credono in questo tipo di energia e hanno creato o imparato delle tecniche per sentirla aumentare e utilizzarla. Non è il nostro campo.

Prima di imparare un’arte marziale qualsiasi occorre capire perché è nata e a quale scopo.

In quanto tale, un particolare tipo di arte marziale dovrebbe avere lo scopo di preparare il praticante al combattimento a mani nude o con le armi (spade, coltelli bastoni più o meno lunghi ecc.) Soffermiamoci sul combattimento a mani nude.

Partiamo dal presupposto che il combattimento è un conflitto che coinvolge almeno due persone antagoniste. Una vuole vincere l’altro. Per fare questo dobbiamo mettere “fuori combattimento l’avversario” attraverso l’uso di braccia e gambe quali “armi” per colpire.

Si può colpire utilizzando parti del corpo come le mani, i gomiti, le ginocchia, il collo del piede, i piedi, la testa ecc.

Per vincere, dobbiamo utilizzare una parte del nostro corpo robusta, in grado sia di colpire in modo efficace che di sopportare l’impatto. Come utilizzare queste parti del corpo attiene alla strategia e alla tattica di come adattare le tecniche apprese, al combattimento libero.

La capacità di adattare le tecniche apprese al combattimento libero è direttamente proporzionale alla qualità e quantità di allenamento.

Sembra banale e scontato quanto sopra evidenziato ma vi assicuro che non lo è affatto.

Per applicare il buon senso alle cose e per avere un approccio semplice, realistico, diretto ed efficace, teso a comprendere come “andare da A a B” occorre capire dove siamo oggi, cosa dobbiamo fare e, di che cosa abbiamo bisogno.

Dobbiamo arrivare ad imparare tecniche utili e riconoscibili come efficaci dal nostro cervello e dal nostro corpo ed utilizzarle nel combattimento libero. 

Questo vi aiuta anche a capire cosa fare o non fare e cosa può o non può esservi utile.

Al di là delle tecniche è necessario comprendere quanto sia indispensabile ed utile allenare la muscolatura e la capacità coordinativa motoria che serve allo scopo.

Il combattimento non si celebra a distanza. Sono due meccanismi umani che entrano in conflitto ognuna cono lo stesso scopo, proteggersi ed avvicinarsi per mettere a segno colpi che abbiano una potenza tale da mettere K.O. l’avversario.

In un ambito realistico e utile, quello su cui bisogna concentrare l’allenamento è:

  1. la forza muscolare, indispensabile per vincere od opporsi ad una resistenza.
  2. La resistenza.
  3. La mobilità e flessibilità articolare.
  4. Atteggiamento mentale.

Questo è quello su cui la nostra scuola lavora e prepara i praticanti, fornendo loro strumenti utili che in caso di pericolo e necessità possono essere realisticamente e immediatamente utili.

  1. FORZA Massimale (Fmax) ed Esplosiva (FE).

La forza è la capacità di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo. (Treccani; Enciclopedia di Scienze)

Per quel che interessa noi potrebbe essere un colpo sferrato con il braccio o con la gamba.

Ciò che determina questa capacità di generare forza sono i muscoli. Per questo si parla, nel nostro ambito, di Forza Muscolare.

In fisiologia, la forza muscolare è l’effetto della contrazione di un muscolo quando questo viene eccitato da uno stimolo nervoso. Il muscolo ottiene la forza stimolante attraverso il midollo spinale attivato dai nostri neuroni.

Nel Ving Tsun Kuen, come in altre discipline, è vitale capire questo al fine di allenare al meglio la Forza Esplosiva, ovvero la capacità che hanno i muscoli di sviluppare forza in pochissimo tempo ed in uno spazio molto breve.

Per allenare questo tipo di forza dobbiamo prima sapere cosa è la Forza massima o Fmax. Carmelo Bosco uno dei più grandi fisiologi italiani definiva questa forza come “la capacità di sviluppare la forza che permette di sollevare un carico massimale che non consente di modulare la velocità di esecuzione” (Bosco). In altre parole è la massima forza che il sistema neuromuscolare può generare.

Ovviamente questo varia dalla morfologia delle fibre muscolari che ha un soggetto e dalle sue caratteristiche neurologiche, oltre che dell’allenamento.

A tal fine, l’allenamento del Ving Tsun predisporrà tutto il corpo umano a generare quanto più possibile Forza esplosiva, laddove la velocità di esecuzione diventerà fattore indispensabile per la riuscita della prestazione.

Sempre il prof. Bosco consigliava di allenare sia carichi massimali di allenamento che specifiche metodologie dirette per implementare la FE.

Per sviluppare forza massima è importante lavorare sotto stress al fine di arrivare a potenziare le qualità neuromuscolari e performare la capacità di rendimento della FE.

Per acquisire la capacità di generare FE l’allenamento dovrà essere concentrato ad aumentare la capacità muscolare utilizzando carichi di lavoro compresi tra il 20- 30% e il 60-70% di forza massimale.

2. Resistenza alla FE (RFE)

La resistenza alla forza esplosiva è la capacità di ripetere e riproporre azioni e movimenti di FE mantenendola, per un determinato lasso di tempo, con qualità molto vicine a quelle iniziali.

Nel Ving Tsun Kuen le azioni dinamiche si susseguono una dopo l’altra con rapidità, esplosività e potenza. Bisognerà essere in grado di proporre  combinazioni di colpi in attacco, in contr’attacco e in difesa con spostamenti rapidi che non facciano perdere l’asse verticale (equilibrio)

Credo che la capacità di replicare e mantenere nel tempo FE, in situazioni intermittenti, in cui non ci sono tempi predeterminati di recupero, sia una delle cose più importanti da allenare.

3. MOBILITÀ ARTICOLARE o Flessibilità

È la capacità di esprimere azioni e movimenti utilizzando le articolazioni nel loro massimo range fisiologico.

Allenare tale capacità permette non solo di eseguire movimenti più velocemente e con meno dispendio di energie ma permette anche di prevenire o limitare traumi, contratture o dolori articolari.

Due aspetti della stessa medaglia che si influenzano a vicenda sono la mobilità articolare e la flessibilità muscolare. Quest’ultima è la capacità del muscolo di ritornare in assenza di traumi ad uno stato di rilassatezza naturale dopo il suo utilizzo (allungamento o accorciamento).

Abbiamo scritto in altro articolo https://www.vingtsunkungfu.it/forza-morbidezza/ quanto il Ving Tsun Kuen allena la capacità di impegnare l’apparato muscolare senza contrarre eccessivamente le articolazioni.

4. Atteggiamento mentale

Nella nostra scuola il tipo dell’allenamento che viene svolto aiuta a sviluppare un determinato atteggiamento mentale. Questo porterà il praticante nel tempo a sviluppare e/o implementare delle qualità quali:

  1. La capacità di attenzione e concentrazione
  2. Le capacità analitiche e decisionali
  3. Il tenere sotto controllo le soglie di stress
  4. Gestire l’ansia da prestazione
  5. Il controllo mentale del e sul proprio corpo e i propri movimenti
  6. Conoscenza del sé e del proprio corpo
  7. La motivazione e forza di volontà
  8. La resilienza
  9. L’autostima e la fiducia in se stessi,
  10. Il coraggio
  11. la resistenza
  12. essere totalmente presenti nel proprio corpo.
  13. Affrontare e superare il fallimento

Sono il migliore. L’ho detto anche prima di sapere di esserlo. – Muhammad Alì

Capite quanto importante sia il corretto allenamento per predisporre il nostro corpo ad avere abilità marziale. Tanta più abilità avrete e tanto più facile sarà adattare le tecniche imparate, unitamente alla strategia e tattica tipiche della disciplina, nel combattimento libero. Terreno, quest’ultimo, incerto con un importante coinvolgimento psicofisico (leggere l’articolo Ving Tsun: questione di chimica)

Sicuramente avere uno stato di salute vitale (in termini dunque di energia) implementa la capacità di performare le proprie azioni e i propri movimenti.

Per ritornare alla domanda iniziale spero che ora comprendiate meglio la risposta:

“Se si intende invece come una energia mistica che scorre all’interno del nostro corpo in grado di aumentare le capacità umane, no.”

 Il campo di azione della nostra scuola è fornire agli studenti strumenti realistici ed utilizzabili che condizionino efficacemente e in modo duraturo la biomeccanica e la biomotoria ad essere in grado di vincere o sopravvivere ad un conflitto corpo a corpo.

Per concludere, se volete implementare l’ energia vitale consiglio sempre una buona preparazione fisica (preferibilmente divertendosi), un’alimentazione adeguata ed eventualmente pratiche che aumentano il proprio benessere vitale e la propria capacità respiratoria, come ad esempio lo yoga,  il Tai Chi Chuan, il Chi Kung o la meditazione.

a cura di Simone Pietrobono