Finzione o realtà. L’Importanza dell’Esecuzione Corretta nel Ving Tsun.

Perché lo fai?

Non si può giudicare in modo assoluto qualcosa o qualcuno da una foto o un video, logico. Però si possono fare delle considerazioni generali sempre valide.

Ogni esercizio è eseguito correttamente o meno a seconda di cosa si voglia allenare, le modalità esecutive (parametri) dovranno essere coerenti con quello che si vuole sviluppare.

Un esercizio è valido e ha senso se fornisce “trasfer” nell’ uso reale della disciplina, altrimenti è solo un gioco se non addirittura un limite per migliorare.

Fatte queste precisazioni prendiamo questa posizione da “Poon Sao-Look Sao” per indicare perché esse usata per illustrare tutti gli errori possibili per l’esercizio secondo i parametri del Ving Tsun Kuen Hok.

Tipo a sinistra in nero.

Il braccio sinistro col gomito completamente vero esterno: linea centrale aperta, posizione meccanicamente inefficace.

Le dita del braccio sinistro puntano in basso e verso il centro e la mano è in contatto col braccio del partner: focus sulla mano invece che sul gomito, direzione dell’ intenzione in basso a cadere, tensione inutile, movimento inutile sia dal punto di vista tecnico che pratico.

Gomito destro di lato vicino al corpo invece che di fronte, palmo girato all’ interno, dita contratte: posizione e atteggiamento portano il focus sul contatto e la mano invece che sul gomito e direzione, linea centrale aperta, nessun lavoro utile o allenante del braccio.

Tipo a destra in bianco.

Bong Sao destro col gomito all’ esterno, intra- rotazione incompleta a per tenere il braccio del partner, punta del gomito è verso l’alto, col braccio a salire : la posizione è totalmente inutile da ogni punto di vista allenante, tecnico o pratico, sta solo trattenendo il braccio del partner che probabilmente sta prendendo in basso.

Braccio sinistro: contatto con la mano invece del focus sul gomito, mano a trattenere il braccio avversario, gomito aperto quindi strutturalmente inutile, linea centrale aperta.

Praticamente è il classico esempio di “lottare con le braccia del compagno” , com l’idea di controllarle, toccare e non farsi toccare. Nessun allenamento della Struttura, dell’uso del gomito, della corretta meccanica del pugno, di direzione della forza utile per colpire, della gestione della linea centrale. 

Se si vuole lottare tanto vale farlo in maniera più realistica, se si vuole fare un esercizio per precise qualità con un transfer occorre mantenere i parametri corretti dell’ esercizio. Se si fa qualcosa di intermedio non si ottiene nulla o, peggio, si sviluppano errori e lacune.