Il Calcio Frontale

Nel Ving Tsun Kuen il calcio frontale (Jing Gerk)  viene introdotto dopo aver imparato la prima forma. Questo per garantire al praticante l’apprendimento e l’assimilazione del concetto di asse longitudinale o “vertical line”.

Tale concetto è necessario per acquisire in modo efficace equilibrio, bilanciamento e stabilità. Rimanere in equilibrio nell’esecuzione dei calci non è semplice. Questa capacità va allenata molto prima di pensare di essere in grado di poter tirare efficacemente un calcio. Occorrerà maturare l’idea che mantenere correttamente l’asse verticale fa la differenza sulla buona riuscita dell’esecuzione del movimento.

A tal fine viene in aiuto la seconda forma a mani nude del sistema del Ving Tsun Kuen, la Chum Kiu,  nonché l’allenamento all’uomo di legno dove l’enfasi dell’allenamento è particolarmente incentrato sul cercare, stando in equilibrio, di superare il feedback della forza esercitata dal calcio sul manichino, sfruttando anche l’elasticità del degli assi orizzontali del medesimo.

Possono essere eseguiti anche, dopo aver appreso la corretta postura, esercizi a vuoto per allenare ulteriormente tutti i muscoli “stabilizzatori” del corpo necessari per fissare, consolidare e rafforzare tutti quei movimenti in cui stabilità e bilanciamento del corpo sono necessari.

Altro ambito dove l’equilibrio riveste un ruolo particolarmente importante nell’allenamento del calcio è la strategia.  Difatti, a livello tattico esso è in rapporto di coordinazione, supporto, condivisione e subordinazione con i pugni. 

Per tale ragione braccia e gambe lavoreranno insieme in modo sincronizzato.

Il calcio segue una traiettoria a salire verso l’alto, in diagonale ascendente, senza nessun caricamento o altro movimento preparatorio: la gamba inizia a muoversi leggermente flessa come si trovava nella posizione di guardia. L’idea è colpire il bersaglio con la base del tallone, superficie dura e compatta, particolarmente adatta a colpire con forza.   Il fatto di colpire col tallone bypassa il problema che hanno altri calci frontali che colpiscono con l’avanpiede: non occorre stabilizzare la caviglia e alzare le dita, facilitando lo scarico delle forze in gioco lungo la gamba che impatta senza destabilizzare o rischiare danni alle delicate articolazioni del piede.

Ecco 9 vantaggi tattici del calcio nel sistema del Ving Tsun Kuen.

  1. Un calcio “facile”: non necessita caricamento, elasticità, atletismo, condizionamenti ossei. Una volta imparata coordinazione e modalità esecutiva (cose che richiedono tempi relativamente brevi) è subito utilizzabile al meglio delle possibilità.
  2. Un calcio “sicuro”: eseguibile mantenendosi coperti con le braccia ed in equilibrio, molto potente e veloce, permette di tornare subito a terra con il piede che calcia e continuare con altre azioni offensive o difensive, anche in caso di mancato impatto con il bersaglio o difesa da parte dell’avversario consente recuperi repentini. 
  3. Un calcio “invisibile”: se ben eseguito non ha nessun movimento predittivo che possa rivelare l’intenzione di calciare, può mascherarsi con il footwork ed essere lanciato in mezzo a qualsiasi spostamento, tra un semi-spostamento e l’altro, eseguibile muovendosi in ogni direzione (avanzando, indietreggiando, uscendo di lato-diagonale), si possono utilizzare sia gamba avanzata che posteriore, può essere tirato di fronte a sé oppure fuori asse angolandosi rispetto il bersaglio. 
  4. Un calcio “versatile”: può essere utilizzato in difesa (come “stop kick” su attacchi avversari) oppure come tecnica offensiva (per entrare, far male, creare danni), per chiudere la distanza, per aprire la strada ad altre soluzioni, come colpo tattico per distrarre l’avversario, per cambiare livello nelle combinazioni di colpi, per “guadagnare tempo”, recuperare la distanza, ecc. .  
  5.   In caso di fallimento della tecnica si è comunque in perfetto equilibrio, con l’asse longitudinale non compromesso e la possibilità di muoversi rapidamente.  
  6. Non compromette la guardia, le braccia sono sempre pronte e facilita al massimo la prosecuzione di azioni sia difensive che offensive.
  7. A differenza di molti altri calci che hanno una distanza ideale di impatto, prima o dopo la quale la tecnica risulta totalmente inefficace, il calcio VT può essere tirato a diverse distanze: anticipando tutte le fasi si ha una certa efficacia anche distanze ridotte e giostrando con basculazione del bacino ed estensione della gamba si possono raggiungere efficacemente distanze lunghe.
  8. Calcio facilmente doppiabile: sia con la stessa gamba che calcia (anche con traiettoria verso il basso) sia appoggiandola velocemente e partendo con la stessa gamba o con l’altra. 
  9. La traiettoria diagonale ascendente e l’allineamento del calcio sulla linea centrale fanno sì che la forza dell’impatto si scarichi sulla gamba di appoggio e a terra (se il piede d’appoggio è correttamente al suolo e verticalità della postura è mantenuta) invece che sagittalmente all’indietro come accade per altri calci frontali. Questa particolarità contribuisce enormemente alla stabilità di tutta la struttura e alla conseguente velocità nel far seguire altre azioni al calcio.   Come dico sempre se non si sfonda il pavimento e non cede la gamba di appoggio è l’unico calcio che andando a segno tende a stabilizzare invece che sradicare chi lo tira, con tutti i vantaggi del caso .  

A cura di Enrico Ferretti e Simone Pietrobono