Le Strategie di Proselitismo nelle Scuole di Arti Marziali: Un’Analisi Critica.

Le scuole di arti marziali, attraverso strutture organizzative, rituali e simboli, adottano spesso metodi specifici per attrarre e mantenere i propri membri, creando un ambiente percepito come stabile, sicuro e unito.

La soddisfazione dei bisogni sociali di appartenenza, importanza e sicurezza diventa un pilastro della loro strategia di fidelizzazione.

Analizziamo di seguito alcune pratiche comuni in molte scuole di arti marziali e le modalità attraverso cui soddisfano queste esigenze psico-sociali.

1. La Gerarchia dei Gradi.

Un metodo classico per generare senso di appartenenza e importanza è la creazione di una gerarchia strutturata tramite l’assegnazione di gradi. Possedere un grado elevato – come la cintura di un colore specificp o un determinato “grado” o segno distintovo – offre un riconoscimento sociale all’interno del gruppo, facendosi emblema di rispetto e status. Questo sistema soddisfa il bisogno di sentirsi importanti e di essere accettati all’interno della scuola, dove ogni persona desidera avere il proprio “posto”.

2. Divise e Segni Distintivi.

Spesso, a ogni grado o livello viene associata una divisa o un segno distintivo specifico. Questa pratica soddisfa il desiderio di riconoscimento e distinzione all’interno del gruppo, poiché ogni membro può identificare a colpo d’occhio il livello degli altri. Questo contribuisce a rafforzare il senso di appartenenza e sicurezza, favorendo una struttura dove i membri si sentono accolti in base al proprio “status”.

3. Il Saluto Gerarchico.

Molte scuole fanno posizionare gli allievi su una linea per salutare il maestro, che si trova in posizione opposta, instaurando una chiara divisione gerarchica. Questo rituale mette in evidenza una distanza simbolica, dove il maestro rappresenta un livello superiore, creando un senso di deferenza che consolida il suo ruolo di leader e simbolo di autorità.

4. L’Inchino: Un Segno di Sottomissione.

L’inchino al maestro rappresenta un’ulteriore formalità per rafforzare la gerarchia. Nelle società orientali, l’inchino è un gesto comune, che fa parte integrante della loro educazione e cultura, ma in un contesto occidentale tale atteggiamento può risultare un atto di prostrazione estraneo alla nostra cultura. Per questo tali atteggiamenti potrebbero introdurre un ancoraggio fisiologico di sottomissione, comunicando in modo non verbale una distinzione tra chi insegna e chi apprende, rafforzando così il senso di obbedienza.

5. La Premiazione degli Allievi.

Posizionare un allievo accanto al maestro durante una cerimonia o una lezione rappresenta un riconoscimento simbolico del valore di quell’allievo. Questo sistema alimenta il desiderio di sentirsi scelti e apprezzati, spingendo gli altri membri a cercare di ottenere lo stesso privilegio, creando una competizione per il riconoscimento da parte della figura autoritaria.

6. L’Ordine di Saluto in Base al Grado.

Allineare gli allievi per grado durante il saluto crea una stratificazione sociale interna al gruppo. Chi occupa le posizioni di vertice si sente soddisfatto e riconosciuto, mentre chi si trova agli ultimi posti può sviluppare frustrazione e desiderio di “scalare” la gerarchia per ottenere un maggiore senso di appartenenza e riconoscimento.

7. Cerimonie e Riti di Passaggio.

Le cerimonie – come la consegna del diploma, della divisa del grado superiore, dell’arma specifica – rafforzano ulteriormente il senso di appartenenza e di aspirazione. Attraverso rituali simbolici, l’allievo percepisce che sta progredendo e ottenendo riconoscimenti esclusivi, conferendo importanza a ogni passo del percorso di apprendimento.

8. L’Allenamento Privato con il Maestro.

Riservare il privilegio di allenarsi direttamente con il maestro a pochi selezionati crea un’ulteriore distinzione gerarchica. Questo accresce ancora di più il desiderio di “essere scelti”, alimentando la competizione tra i membri e rafforzando la figura del maestro come simbolo irraggiungibile di successo e ammirazione.

9. Gruppi di Allenamento per Livello Gerarchico

Creare sottogruppi di allenamento in base al grado gerarchico, dove ogni livello si allena con pari grado. Tale sistema favorisce una sorta di micro-comunità che, se da un lato facilitano un certo tipo di apprendimento, dall’altro possono esacerbare la competizione e la distinzione sociale all’interno del gruppo.

Esistono scuole, come la nostra, che non utilizzano questi approcci gerarchici in favore di un ambiente più paritario e collaborativo.

In queste scuole, il saluto viene sostituito da un semplice gesto di educazione e rispetto reciproco, senza rituali di sudditanza o inchini.

Non ci sono cerimonie né distintivi che evidenziano il grado. Ogni allievo si allena con chiunque altro, inclusi gli insegnanti, in uno spirito di crescita reciproca.

Questo approccio alternativo promuove una cultura di rispetto e uguaglianza, dove ogni membro è visto come un compagno di allenamento piuttosto che come una figura subordinata o che ha minori competenze.

L’obiettivo diventa semplicemente quello di migliorare e crescere insieme in modo sano, divertendosi. Un approccio che sfida le consuete dinamiche competitive, concentrandosi su un percorso di apprendimento comune e inclusivo.

Attribuire gradi e livelli può certamente avere una funzione positiva, fornendo agli allievi obiettivi concreti e motivazioni per migliorarsi.

Questi riconoscimenti possono essere uno stimolo utile per allenarsi, sviluppare disciplina, costanza e senso di realizzazione personale.

Tuttavia, è importante che questo sistema non si trasformi in uno strumento per vincolare psicologicamente gli allievi alla scuola o creare divisioni gerarchiche rigide. Se mal gestiti, gradi e livelli possono distogliere l’attenzione dalla pratica marziale e dall’allenamento, minando lo spirito di condivisione e confronto tra compagni.

L’obiettivo dovrebbe sempre essere un ambiente dove il progresso personale viene vissuto come crescita collettiva, in cui ogni allievo si sente parte di un gruppo unito e paritario dove vige un solo obiettivo: allenarsi, imparare e crescere con rispetto e umiltà.

Le scuole di Wing Chun sono libere di adottare metodi specifici per soddisfare i bisogni di appartenenza e riconoscimento dei propri membri. Così come altre scuole scelgono di non avvalersi di gerarchie, rituali e simboli distintivi.

Alcune optano per una struttura più orizzontale e rispettosa, basata sul supporto reciproco e sullo sviluppo senza distinzioni di status.

In questo modello, il percorso marziale diventa non solo un cammino di apprendimento tecnico, ma anche un’opportunità per abbracciare valori di inclusività, uguaglianza e rispetto autentico.