PRATICA E FUNZIONE DEGLI “ESERCIZI CICLICI” NELLE DISCIPLINE MARZIALI

Di Enrico Ferretti

PREMESSE

La ripetizione del gesto gioca un ruolo fondamentale a livello di apprendimento motorio per fissare le “caratteristiche invariabili del gesto” di un movimento tecnico, cioè le basi su cui poi implementare le “caratteristiche variabili del gesto” che promuovono il suo utilizzo.
Inoltre essa crea i necessari “Automatismi”, cioè l’attuazione di determinati comportamenti legati al gesto senza l’intervento del pensiero cosciente, elemento fondamentale per un’applicazione efficace ed efficiente dei gesti in ambito specifico ( combattimento).
Apprendimento e Automatismo (“capire cosa fare” e “farlo senza pensare”) sono i due aspetti centrali che giustificano l’uso della ripetizione.
A tal fine tutte le discipline marziali sviluppano esercizi ciclici e/o ripetitivi (in inglese “drills”) a vuoto, con un partner o con uno strumento che aiutino a focalizzarsi su determinati aspetti del gesto e ad accumulare un Volume di Ripetizione tale da essere allenante.

Che si tratti di “Forme”, “Set”, “Chi Sao”, “Hubad Lubad”, “Kihon, “Combo”, ecc. ogni disciplina ad ogni latitudine ed in ogni epoca ha usato ed usa esercizi basati su tale metodo.

Nelle loro varie forme essi fanno parte di quegli aspetti afferenti all’ “Allenamento Coordinativo”, ne costituiscono uno dei mezzi principali ed appartengono alla categoria degli esercizi “Speciali”
La Specificità dei Drills (cioè l’aderenza col bagaglio tecnico con tutti gli elementi ambientali reali) può variare molto quindi si può passare da esecuzioni paragonabili ad una mera “ginnastica propedeutica” ad altre che siano quasi uno Sparring Condizionato. Tuttavia premessa fondamentale è capire che tali esercizi sono solo elementi con precise e limitate funzioni e che il loro valore è proporzionato alla capacità di usarli insieme agli altri strumenti che costituiscono la pratica : nessun Drill ha senso o valore separato da tutti gli altri Mezzi di Allenamento.

PRINCIPI E MODALITÀ DI UTILIZZO DEI DRILLS

Il primo passo è individuare le necessità proprie della disciplina praticata e dei gesti tecnici che la costituiscono. Solo successivamente avrà senso cercare le caratteristiche su cui focalizzarsi e quindi creare dei Drills che abbiano coerenza ed efficacia per svilupparle. Il tutto tenendo conto di alcuni principi.

1) Gli esercizi ciclici contemplano un’esecuzione a “Gradi di Libertà Limitata”, cioè entro precisi parametri e modalità, fornendo così una cornice su ciò che di deve e si può fare . Le “regole” imposte dall’esercizio permettono di focalizzarsi sugli elementi chiave del gesto in un “ambiente controllato” (privo di input non necessari),  così da svilupparli meglio e più facilmente.

2) Come ogni Mezzo di Allenamento anche questi hanno un obbiettivo principale e uno o più secondari. Il Transfer allenante sul gesto tecnico e sulla disciplina in generale dipenderanno da come il Drill venga allestito, dalle Modalità Esecutive e dalla sua collocazione nella Programmazione ( in sintesi: da come, quanto, quando ed insieme a cosa venga allenato il Drill).

3) L’ambiente “controllato” menzionato permette di focalizzare su pochi e precisi parametri ed è importante che l’attenzione nell’ esecuzione e le eventuali correzioni insistano su questi punti, pena la poca valenza allenante dell’esercizio o il cambio di finalità dello stesso. Per gli altri elementi del gesto tecnico fuori dagli scopi dell’esercizio ciclico si useranno altri Drill o altri Mezzi dì Allenamento.

4) Nelle esecuzioni a coppia la ripetitività del gesto può portare a prendere un “ritmo” uniforme in cui si agisce per mero “flusso” invece che come risposta ad uno stimolo  (tattile, visivo, auditivo, ecc.). Ciò diminuisce di molto il valore dell’ esercizio. Occorre quindi (magari dopo una prima fase di esecuzioni “meccaniche”) inserire variazioni di ritmo, velocità, pause, ecc. in modo che azione e reazione siano sempre accoppiate alla discriminazione di un segnale e conseguente attivazione della risposta. In questo modo la risposta, seppur nota e predeterminata, sarà comunque frutto del fondamentale processo di percezione ed elaborazione che contraddistingue poi le azioni tecniche reali.
Lo stesso discorso vale per gli esercizi ciclici a solo in cui, anche se in assenza di un input afferente, si possono comunque perdere attenzione e consapevolezza su ciò che si sta facendo e con essi l’effetto allenante.

5) La Velocità Esecutiva è una delle variabili nell’uso degli esercizi. Essendo strumenti di allenamento coordinativo essa deve essere però subordinata ad una corretta e consapevole esecuzione dei Drills. La regola è quindi: “veloce finché si vuole ma fintanto che tutto resta corretto, dal movimento alla consapevolezza di ciò che si sta facendo”. All’insorgere di errori e mancanze la velocità deve essere diminuita invece che essere usata per coprirli o “spettacolarizzare” l’esercizio a fini estetici.

6) Dal punto precedente deriva che l’idea dei Drills non è “applicativa” (non si deve “vincere” sul compagno) e non devono neanche diventare un gioco fine a sé stesso. Occorre sempre ricordare la natura del mezzo e migliorare nei parametri target, senza creare obbiettivi inutili o fuorvianti. In sintesi lo scopo finale non è diventare “bravi” nel Drill o essere belli da vedere mentre lo si allena, bensì avere un Transfer su precise qualità che si dovrà vedere poi nell’ uso reale della disciplina.
Per capirsi è come se nel calcio un attaccante fosse un mago nel palleggiare ma poi non segnasse mai: sarebbe comunque un pessimo giocatore. Occorre non travisare la funzione del palleggiare, tenerne presenti i limiti ed usarlo solo per quello a cui serve.

AUMENTO LIVELLO ALLENANTE

Come ogni altro Mezzo di Allenamento anche i Drills raggiungono un plateau in cui lo stimolo scende sotto la Soglia Allenante, occorrerà dunque variare i Parametri del Carico o altri elementi per mantenere la validità dell’ esercizio.
La progressione didattica dei Drills rispetterà quindi le regole generali che prevedono:
Da Volume a Intensità.
Da Generale a Specifico.
Da Analitico a Sintetico.
Da Facile a Difficile.

Questo si può fare attraverso diverse modalità:

1) Come già accennato, aumentare la Velocità Esecutiva: negli esercizi a solo ciò aumenta la richiesta coordinativa del Drill, in quelli a coppia diminuisce anche il tempo di Presa di Coscienza dello stimolo afferente dal compagno, rendendoli in entrambi i casi più “difficili” e quindi allenanti.

2) Variazioni di Ritmo: anche le già auspicate variazioni di ritmo, come quelle di velocità, consentono di stimolare il focus attentivo e la capacità di reazione a livelli superiori.

3) Variazioni di Forza: ovviamente insieme a Velocità e Ritmo anche variare l’impegno muscolare e quindi la forza trasmessa nelle esecuzioni è elemento che cambia la difficoltà generale dell’ esercizio.

4) Inserimento ulteriori elementi: partendo da una forma base è possibile aggiungere elementi (es.: movimenti, spostamenti, angoli, tecniche, situazioni, ecc.) o modificare quelli standard in modo da aumentare la difficoltà (cioè le richieste coordinative e/o percettive) pur senza mutare natura e finalità dell’esercizio.

5) Combinazioni di più esercizi: gli elementi aggiuntivi alla forma base di un esercizio ciclico possono essere altri Drill o esercizi così da dover passare da uno all’ altro ( in modo prestabilito o random) creando altra  variabilità oltre a quella fornita dal mutare dei parametri esecutivi (ritmo, velocità, forza, ecc.) e degli elementi dell’ esercizio (angoli, livelli, movimenti, distanza, ecc.).

6) Aumento Specificità: anche attraverso l’inserimento delle variazioni dei punti 4 e 5 (ma non solo) è possibile portare il Drill verso una sempre maggiore aderenza al gesto tecnico reale, aumentando i Gradi di Libertà del Movimento e/o di Opposizione del partner ( nei Drills a coppia).

7) Affaticamento: la natura coordinativa dei Drills richiederebbe che fossero usati in condizioni di massima efficienza e freschezza fisica e mentale, poiché la ripetizione in condizioni non ideali può portare ad errori che inficino il corretto apprendimento motorio e i corretti automatismi. Tuttavia in soggetti avanzati e in possesso di buone qualità coordinative ormai acquisite (no principianti quindi) è possibile inserire allenamenti di questo tipo anche in condizioni di affiancamento metabolico o mentale al fine di verificare la tenuta sotto stress della qualità esecutiva. In questo caso l’esercizio non viene fermato o facilitato in caso di errori ma si insiste sul mantenimento o recupero delle corrette modalità a dispetto della situazione, andando ad allenare questo aspetto importante per un praticante avanzato ( il mantenimento della qualità del gesto in situazioni di stress fisico e/o mentale è centrale in combattimento).

Compresi ora natura e principi che regolano l’allenamento con i Drills non resta che sperimentare e testare varie possibilità (seguendo il consueto metodo per prove e aggiustamenti di qualsiasi Programmazione) così da creare un bagaglio di esercizi ciclici che soddisfino le proprie esigenze e diano il massimo risultato.