.
Lo scopo principale del Ving Tsun, è quello di qualsiasi arte marziale: condizionare funzionalmente il praticante a sviluppare un abilità completa al combattimento.
Per fare ciò il sistema ci mette a disposizione molti strumenti ed esercizi poliedrici, intimamente collegati tra loro per guidarci passo dopo passo a sviluppare le capacità sopra precisate.
Uno strumento fra tutti, che caratterizza e contraddistingue in modo particolare questa disciplina, è il “Chi Sao”.

Il “Chi Sao” è un poderoso strumento di allenamento che rappresenta un insieme di tutti quegli esercizi in cui si lavora con le “braccia appiccicate/attaccate” al nostro compagno di allenamento.
Questi esercizi devono seguire una logica didattica precisa ed intimamente connessa sia tra loro che con quanto le forme insegnano.
Fine ultimo, è rendere il praticante efficacemente capace di “muoversi” e “lavorare” a distanza.
Gli allenamenti a distanza sono racchiusi nel “Gow Sao” (mani/braccia libere)

Il Gow Sao rappresenta l’insieme di esercizi e modalità che consentono il praticante a prepararsi per lo sparring e, dunque, per il combattimento.
Puo sembrare un paradosso ma gli esercizi con le braccia “appiccicate o attaccate” servono per diventare abili a muoversi “staccati”. A distanza.
D’altronde il combattimento si svolge in quest’ultimo ambito per cui occorre essere preparati il più possibile a muoversi a distanza in mezzo a movimenti incerti, immediati inaspettati ed improvvisi.
Bruce lee definiva il combattimento come “caos organizzato”
Il chi sao unitamente agli altri strumenti di allenamento dovrebbero guidare il praticante ad essere potenzialmente in grado di gestire quel caos.
Quello che il praticante non deve fare e l’insegnante non consentire, è fossilizzarsi prevalentemente od unicamente sugli esercizi a braccia appiccicate/attaccate. Se cosi fosse la disciplina sarebbe ” mozzata” e si rischierebbe una vera e propria “stagnazione” dell’apprendimento delle proprie abilità e capacità necessarie e funzionali al combattimento; fenomeno quest’ultimo che occorre sempre aver presente, avviene e avverrà sempre e solo a distanza.
A cura di Simone Pietrobono