27 anni fa il figlio minore di Yip Man, per il centenario della nascita del Padre, scrisse un articolo i cui contenuti sono oggi quanto mai attuali. Egli sottolineava la serietà nell’insegnamento del Maestro Yip Man verso gli allievi e di come volesse che ognuno di essi avessero tempo e modo di fissare le basi e le fondamenta dell’arte marziale. Presupposto questo imprescindibile per consentire al Maestro di affrontare qualsivoglia argomento successivo. A tal fine, egli ebbe la capacità di adattare ed adeguare le metodologie dell’insegnamento per garantire e consentire ai propri studenti di avere la possibilità di apprendere e fissare le basi del sistema. Addirittura, per favorire che questo accadesse, cercava di capire se ci fossero, e, quali fossero, le caratteristiche psico-fisiche di coloro che sarebbero divenuti suoi studenti e che avrebbero di fatto affrontato la strada per l’apprendimento del Ving Tsun. Oltre a queste qualità didattiche, l’istruzione avanzata che il MaestroYip Man ebbe in gioventù gli consentì di utilizzare ed applicare le teorie meccaniche e matematiche all’insegnamento, tenendo l’arte marziale del ving Tsun in qualche modo “purificata” dall’utilizzo di eccessive teorie metafisiche, che ne avrebbero minato la sua logica realistica. Tale integrità morale e “deontologica” appare ancora più evidente se si considera il fatto che egli rimase sempre fedele a questo tipo di approccio didattico nonostante dovette insegnare il Ving Tsun per vivere. I contenuti dell’articolo prestano, inoltre, l’opportunità ad una riflessione per tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di aprire una scuola, affinché essi possano divulgare e sviluppare l’arte marziale, con responsabilità, onestà ed integrità, nel pieno rispetto sia delle oggetive capacità dei propri allievi che di una serietà di argomentazione sistemica, basata su principi e criteri metodologici pratici e tangibili.Concludo per evidenziare quanto il Maestro Wong Shun Leung (che era legato da amicizia con il figlio minore del Maestro Yip Man), sia stato anch’egli pieno esempio di questo tipo di approccio, e di quanto, più volte, abbia auspicato tutto ciò per il futuro dell’arte marziale. A tal fine riporto, testualmente, una sua citazione: “il futuro del Ving Tsun dipende dagli insegnanti. Se si insegna la cosa giusta, il futuro sarà luminoso”.
Di Yip Ching, 1993.
“Il mio defunto padre, Master Yip Man, ha divulgato attivamente l’arte del “Wing Chun” dopo essere venuto ad Hong Kong nel 1949.In un breve periodo di 22 anni (1950 – 1972), l’arte del “Wing Chun” sbocciò ad Hong Kong, Macao e Taiwan.Inoltre, i semi del Wing Chun si diffusero con solide fondamenta nei principali paesi del mondo. Durante la sua vita fece crescere eccellenti discepoli come Lung Sheung, Ip Bo-Ching, Chiu Wan, Bruce Lee, Lok Yiu, Chui Sheungtin, Wong Shun-leung e Ho Kam-Ming i quali ereditarono il desiderio del Maestro Yip di sviluppare sempre di piu il ”Wing Chun”. Per questo, il Maestro Yip era molto stimato dai suoi discepoli e, dopo la sua morte, venne lodato all’unanimità come il “Maestro del Wing Chun”. (Il mio compianto padre in tutta la sua vita fu sempre umile e prudente non affermandosi mai come il Maestro del Wing Chun o il maggiore esponente di qualsiasi scuola.Ho menzionato questo punto come un avvertimento per i compagni discepoli di “Wing Chun” che riuscirono ad ottenere la guida di una scuola.Il mio compianto padre poteva accettare questo titolo senza sentirsi a disagio.Il mio compianto padre nacque a Foshan, alla fine della dinastia Ching. Foshan era situato nella regione più prospera del delta dello Zheyieng nella provincia del Guangdong ed era il fulcro del trasporto terrestre e marittimo. Sin dai tempi antichi, fu considerara una delle città storiche cinesi più importanti insieme a Jingde, Thuxian e Hankiou. L’industria, commercio, ed in particolare l’artigianato, prosperarono da sempre e gli abitanti vissero una vita stabile e florida. Per tale ragione, l’arte e la cultura si sviluparono molto e, poiché l’arte marziale cinese faceva parte della cultura e delle arti tradizionali cinesi, studiare le arti marziali era molto popolare.Da Foshan provenivano molti Maestri della Scuola del Sud famosi come Wong Fai-hung, Cheung Hung-shing, Leung Chan, Leung Siu-ching ecc. Il Maestro YIp nacque in questo periodo ed era molto attratto dall’arte marziale cinese. Con talento e perseveranza, nonché attraverso gli insegnamenti di famosi Maestri(CHAN Wah-shun all’inizio e LEUNG Pik, figlio di LEUNG Chan in seguito), il Maestro Yip raggiunse notevoli risultati.Giunsi ad Hong Kong nel 1962 ed imparai le arti marziali con mio padre. Successivamente, lo assistetti nell’ insegnamento del “Wing Chun” fino alla sua scomparsa, nel 1972.Imparai molto dal suo modo di insegnare.Per la ricorrenza del 100 ° anniversario della nascita del Maestro Yip Man, vorrei evidenziare alcune punti su quello che ho imparato dal modo di insegnare del Maestro, nella speranza che tutti i discepoli di “Wing Chun” li possano apprendere e coltivarli.Il Maestro ha posto grande enfasi sulla selezione dei talenti. Diceva sempre: “Senza dubbio è difficile per un discepolo selezionare un Maestro. Ma è ancora più difficile per un Maestro selezionare un discepolo”. Era straordinario che qualcuno che insegnasse le arti marziali per vivere avesse una mentalità del genere.Questo significava che nei confronti di coloro ai quali insegnava aveva un atteggiamento serio e responsabile. Durante tutta la sua vita, il Maestro non ha mai appeso né un’insegna né diffuso un annuncio pubblicitario. L’obiertivo era quello di avere “il pieno diritto di selezionare il discepolo”.Negli ultimi 20 anni il Maestro ha aderito rigorosamente a questo principio. E questo è encomiabile per chi ha insegnato le arti marziali per vivere.Il “Wing Chun” è pratico, semplice e diretto senza alcun elemento fantasioso. Il Maestro mise molta enfasi sull’allenamento delle basi dei nuovi discepoli. Quando gli insegnava la Siu Lim Tao, non dava vincoli di tempo all’apprendimento della posizione corretta, al coordinamento del bacino e della posizione, nonché all’uso della forza. Avrebbe insegnato un nuovo argomento solo se il discepolo avesse soddisfatro le sue esigenze. Non avrebbe mai insegnato in modo superficiale. In effetti, si trattava di una sorta di premio per coloro che avessero dimostrato di aver lavorato duramente nel rispetto di questo requisito.Un’altra caratteristica del modo di insegnare del Maestro era rispettare l’attirudine degli allievi. Prima analizzava a fondo la mentalità, il carattere, l’idoneità fisica, gli standard educativi, il livello culturale e la capacità di apprendimento del discepolo. Quindi, gli avrebbe insegnato le modalità e le metodoligie in base alle diverse esigenze dell’individuo per assicurarsi che ogni discepolo apprendesse ed imparasse facilmente.Nel corso dell’insegnamento, il Maestro ha dato molta importanza all’allenamento libero ed al combattimento. L’obiettivo era nutrire nel discepolo l’amore e la fiducia verso il “Wing Chun” così da guidarlo nello studio delle regole del “Wing Chun” e del manichino di legno.Oltre ai grandi successi nel “Wing Chun”, il Maestro ha ricevuto un’istruzione avanzata in gioventù. Inoltre, ha continuato ad apprendere le moderne conoscenze scientifiche. Pertanto, fece sempre uso delle attuali conoscenze tecnologiche come le teorie meccaniche e matematiche per spiegare i principi del Wing Chun.Il Maestro poteva rinunciare a parole incomprensibili come i cinque elementi, gi otto diagrammi nonché a diffondere anche moderatamente i cinque elementi che erano comunemente utilizzati nella metafisica .Questo non solo ha aiutato la purificazione delle arti marziali ma è stato anche il segreto del Maestro che gli ha consentito di raggiungere risultati molto alti. Il Maestro non aveva mai detto e criticato nessuno che per imbrogliare o promuovere se stesso dicesse al suo discepolo: “Ho incontrato un genio o un eremita che mi ha insegnato le abilità straordinarie o le mosse uniche delle arti marziali”. Pensava che quella persona non avesse fiducia in quello che aveva imparato e che fosse estremamente superficiale verso i principi dell’arte marziale. Voleva solo intimorire le persone raccontando questo tipo di storia ingannevole. Una persona che per insegnare un’arte marziale utilizzasse questo tipo di mezzi infondati, sarebbe stata condannata al fallimento. Il segreto del modo di insegnare del Maestro non si limitava ai punti precedenti. Spero che i compagni discepoli esplorino punti più sensato in futuro.”
Introduzione e traduzione di Simone Pietrobono
